La tempestività d’intervento e la correttezza delle manovre possono fare la differenza tra la vita e la morte.
Questo il presupposto del corso d’aggiornamento di Basic Life Support and early defibrillation (BLS-D) tenuto sabato 11 giugno presso il poliambulatorio Co.Me.Te. di Casalmaggiore dal professor Alberto Podestà, direttore dell’Unità Complessa di Pediatria, Neonatologia e Patologia Neonatale dell’ospedale San Carlo Borromeo di Milano, affiancato dalla dottoressa Maddalena Gibelli.
Con il supporto organizzativo della dottoressa Antonella Cozzini, pediatra vicepresidente della struttura, in collaborazione con ARfitofarma, all’evento hanno preso parte,oltre ad una componente del settore amministrativo della struttura, una decina di Pediatri di Famiglia del territorio Oglio-Po (Casalmaggiore, Viadana, Colorno, Sorbolo) che hanno così avuto modo di aggiornare le conoscenze sulla rianimazione cardiopolmonare primaria in base alle ultime linee guida introdotte dalla comunità scientifica.
Il professore Podestà ha insistito sull’importanza della diffusione, non solo all’interno dei contesti sanitari, delle nozioni base di primo intervento in caso di arresto cardio-respiratorio.
Ad una prima parte teorica è seguita una seconda pratica con l’utilizzo di tre tipologie di manichini allo scopo di simulare un intervento di rianimazione cardiorespiratoria su lattante (età da 1 a 12 mesi), bambino (da un anno all’età puberale) e adulto. Oltre alle manovre di massaggio cardiaco esterno e ventilazione sia bocca-bocca che con pallone Ambu sono state impartite anche le nozioni base di utilizzo del defibrillatore oltre che le manovre di disostruzione sia nell’adulto che nel bambino.
Era il 1960 quando per la prima volta negli Stati Uniti venne messa in atto un intervento di rianimazione cardiorespiratoria. Prima di allora il paziente si lasciava morire. Conoscere la sequenza corretta delle manovre da eseguire in attesa del soccorso dovrebbe costituire oggi, ha insistito più volte Podestà, un dovere sociale di ogni cittadino oltre che un obbligo deontologico del sanitario.